L’articolazione sterno-claveare rappresenta l’unico mezzo di unione di tipo articolare del cingolo scapolare al tronco. Gli altri mezzi di unione con il torace sono di tipo puramente muscolare. Per tale motivo l’apparato capsulo-legamentoso di questa articolazione è molto robusto. Le estremità mediali delle clavicole sono legate una all’altra dal legamento interclaveare, ogni clavicola è inoltre collegata alla prima costa ed allo sterno mediante i legamenti costoclaveare e sternoclaveare. Infine, l’articolazione è completata dalla presenza di un disco articolare.

Questa articolazione può lesionarsi con un trauma indiretto come la caduta sul braccio o sulla spalla, in cui la clavicola si disloca al di sopra della prima costa, che agisce come una leva.

Si possono realizzare le distorsioni (cioè lo stiramento della capsula e dei legamenti sternoclaveari), le sublussazioni (cioè la perdita parziale del contatto tra la clavicola e sterno) e soprattutto le lussazioni dell’articolazione (cioè la perdita completa dei contatti fra clavicola e sterno). Le lussazioni presentano tre varianti: la prima è la tipica lussazione anteriore (lussazione presternale), la seconda avviene in senso craniale (lussazione soprasternale), la terza (la più pericolosa) si verifica con lo spostamento posteriore della clavicola (lussazione retrosternale).

La diagnosi viene fatta attraverso l’anamnesi, l’esame obiettivo (ispezione e palpazione) e viene confermata con l’esecuzione di una TAC del tratto sterno-claveare.

La semplice distorsione e la sublussazione sternoclaveare  vengono trattate con un’immobilizzazione con reggibraccio per 2 settimane seguita da un periodo di fisioterapia assistita. Anche in caso di lussazione completa presternale o soprasternale il trattamento è conservativo e consiste nella riduzione in anestesia generale o locale e nella stabilizzazione dell’articolazione con tutore ad otto.

Il trattamento chirurgico è indicato nel caso non sia stato efficace il trattamento conservativo nelle lussazioni anteriore o superiore ed è indicato sempre nelle lussazioni posteriori (mediastiniche). L’intervento consiste nella rimozione del disco articolare, nella regolarizzazione di entrambi i margini articolari e nella fissazione della clavicola allo sterno mediante una plastica legamentosa. Visti i rischi di lesione intra-operatoria dei grandi vasi arteriosi (come le lesioni dell’arteria succlavia e dell’arteria carotide comune a sinistra e dell’arteria anonima a destra) questi tipi di intervento possono essere eseguiti solo in centri ospedalieri che prevedano la presenza in struttura di un’equipe di chirurgia vascolare con specializzazione nel trattamento dei grandi vasi arteriosi. Bisogna, sempre per i rischi vascolari, evitare il posizionamento di mezzi di sintesi che possono, secondariamente, migrare e determinare gravi complicanze locali. Dopo l’intervento chirurgico il braccio viene tutelato con un reggibraccio per 4 settimane.