La coxartrosi (artrosi dell’anca)

L’articolazione coxo-femorale è una delle più importanti articolazioni del nostro corpo. La testa liscia e sferica del femore si inserisce perfettamente nel cotile (cavità a forma di coppa). Il tutto avvolto da legamenti molto resistenti che rendono stabile questa articolazione che deve sostenere il peso della parte superiore del corpo umano.

L’anca è sottoposta a notevoli sollecitazioni ed è frequente che possa subire alcuni cambiamenti che ne pregiudicano il funzionamento. L’artrosi è una delle più frequenti patologie di questa articolazione. La testa femorale diventa irregolare e provoca danni a tutto il complesso articolare, con conseguente dolore e rigidità.

Quando il danno articolare è irreversibile si pone il problema di sostituire l’articolazione con l’inserimento di una protesi. 

QUANDO INTERVENIRE

Il momento giusto è quando le cure mediche e fisioterapiche non sono più in grado di tenere sotto controllo i sintomi e il limite funzionale che si determina cambia in maniera rilevante la qualità della vita di una persona. La protesi d’anca è necessaria in tutte le coxartrosi primarie e secondarie (queste ultime sono riconducibili a displasia congenita, a malattie dell’età evolutiva come il morbo di Perthes e l’epifisiolisi, a postumi di frattura o a postumi di necrosi della testa del femore).

COME E’ FATTA LA PROTESI D’ANCA

La protesi d’anca è costituita da 4 componenti: il cotile, l’inserto cotiloideo, la testa femorale e lo stelo femorale.

TECNICA CHIRURGICA

Può essere posizionata tramite diverse vie chirurgiche (l’ortopedico sceglie in base alla propria esperienza) e, generalmente, viene stabilizzata senza cemento (il rivestimento poroso della protesi permette l’integrazione completa con l’osso circostante).

I VANTAGGI

La protesi consente un rapido ritorno alla vita normale e, anche, a qualche attività sportiva. Con la scomparsa delle manifestazioni dolorose, si elimina l’uso dei medicinali antinfiammatori.

QUANTO DURA

Ancorché costruita con le più innovative e robuste leghe metalliche e con materiali ceramici biocompatibili ad elevata resistenza, la protesi ha una durata che allo stato attuale non supera i 20 anni. Una volta usurata, la protesi deve essere sostituita totalmente o parzialmente.

COSA BISOGNA FARE PRIMA DELL’INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA

Nei giorni precedenti il ricovero vengono eseguiti i seguenti accertamenti pre-operatori:

  1. Esami ematochimici
  2. Elettrocardiogramma (ev. visita cardiologica)
  3. Accertamenti radiodiagnostici
  4. Visita anestesiologica
  5. Visita ortopedica

TIPO DI ANESTESIA

Generalmente l’anestesista esegue l’anestesia più adatta per il paziente: il più delle volte viene eseguita una spinale.

DOPO L’INTERVENTO DI PROTESI D’ANCA

Generalmente il giorno stesso dell’intervento, i pazienti siedono in poltrona e iniziano a deambulare con 2 stampelle aiutati dal fisioterapista. La degenza media è di circa 3-4 giorni. Spesso si prosegue con le cure presso il reparto di riabilitazione ma se le condizioni generali e locali sono buone e se c’è una buona organizzazione familiare il Paziente può essere inviato presso il proprio domicilio. Se non si presentano inconvenienti, la persona operata può prevedere di tornare alla vita normale dopo un periodo che varia dalle quattro alle sei settimane.